domenica 20 febbraio 2011

Lo stolto, il dito e la dieta vegetariana.


Primo capitolo capitolo dell'omonima saga.


Una recente rassegna sui meccanismi biochimici di alcuni nutrienti delle diete vegetariane e la loro implicazione clinica (Li, J. Agric. Food Chem. 2011) ha rappresentato nelle ultime settimane l’estasi per tutti i carnivori.

Va innanzitutto precisato che la differenza tra “rassegna” e “studio” è che la prima si limita a riassumere e analizzare i dati di vari studi e li mette in relazione con conoscenze disponibili, senza alcun contributo originale proprio degli autori ai risultati stessi.

E’ quindi accaduto che una lettura poco attenta od una successione di errori di traduzione abbiano portato a divulgare i contenuti di questa rassegna in modo totalmente erroneo, e in contrasto con quelli che sono i dati che derivano invece dagli studi che si sono occupati delle malattie cardiovascolari nei vegetariani.
Secondo quanto riportato dai mass-media, addirittura la dieta vegana sarebbe pericolosa per il cuore in quanto produrrebbe un pericoloso indurimento delle arterie, e altre fantasiose sadiche conseguenze.

Peccato che già nell’abstract l’autore stigmatizzi come gli onnivori presentino un cluster di fattori di rischio cardiovascolare significativamente superiore rispetto ai vegetariani, quali maggiori valori di BMI, rapporto circonferenza vita/fianchi, pressione arteriosa, colesterolo totale, LDL e trigliceridi plasmatici, Lp(a), attività del fattore VII della coagulazione, rapporto colesterolo totale/colesterolo-HDL, rapporto colesterolo LDL/colesterolo HDL, rapporto Acidi grassi totali/colesterolo HDL, e livelli di ferritina.

Riporta invece come nei vegetariani (compresi anche vegetariani appartenenti a Paesi emergenti, la cui dieta è sensibilmente differente da quella dei vegetariani dei Paesi occidentali a cui noi apparteniamo), siano stati invece descritti valori ridotti di vitamina B12 e di acidi grassi omega-3, che possono favorire l’aggregazione piastrinica e l’incremento dell’omocisteina, nonché più bassi valori di colesterolo-HDL.

L’Autore ipotizza quindi che queste alterazioni “may”, cioè “possano” (=modo condizionale) essere associate con un aumento del rischio trombotico e aterogeno, e pertanto suggerisce l’opportunità di aumentare le assunzioni di vitamina B12 e di acidi grassi omega-3 nei vegetariani, soprattutto nei vegani.

Ribadendo che i carnivori presentano un insieme di fattori di rischio di trombosi ed aterosclerosi superiore a quello dei vegetariani, l’Autore suggerisce che il rispetto degli introiti di questi nutrienti “possa” (may) essere in grado di ridurre nei vegetariani ogni predisposizione alla trombosi, situazione che “potrebbe” (might) aumentare il loro basso rischio cardiovascolare.

Questi i contenuti di un articolo che si limita a discutere, in chiave puramente teorica, alcuni aspetti metabolici dell’organismo umano.

A fronte di queste dissertazioni, l’evidenza che proviene dagli studi scientifici condotti sulla popolazione è invece quella di una sensibile riduzione del rischio di morte per malattie cardiovascolari nei vegetariani. I vegetariani sarebbero protetti nei confronti di queste malattie in virtù degli effetti favorevoli della dieta sullo sviluppo di altre malattie che sono anche fattori di rischio cardiovascolare (e mi riferisco a diabete, ipertensione, sovrappeso-obesità, ipercolesterolemia), e in virtù delle caratteristiche della dieta vegetariana stessa, in grado di apportare maggiori quantità di frutta, verdura, frutta secca, soia, fibre, antiossidanti, steroli, e minori quantità di grassi totali, saturi, sale.

Le linee guida per l’alimentazione vegetariana prodotte per la prima volta in negli USA nel 1997 hanno da subito inserito nelle raccomandazioni il rispetto delle assunzioni di omega-3 da fonte vegetale e di una fonte regolare di vitamina B12. Tutti i vegetariani dei Paesi occidentali sono informati di questo, e in molti rispettano questi consigli attraverso l’assunzione di noci, olio e semi di lino e altre fonti vegetali di omega-3, e l’assunzione di cibi fortificati o integratori di vitamina B12.

Se davvero lo stolto guarda il dito quando il saggio indica la luna, trasmettere a un’opinione pubblica prevalentemente carnivora la notizia “securizzante” (secondo la logica della mors tua, vita mea) che il cuore dei vegani è a rischio, e non urlare pubblicamente contro la strage che l’alimentazione a base di carne provoca quotidianamente, è azione non solo stolta, ma che mi permetto di definire un crimine nei confronti dell’umanità.

Secondo l’European Heart Network, nel 2008 le malattie cardiovascolari hanno rappresentato la prima causa di morte nella regione Europea OMS, dove ogni anno sono responsabili della morte di oltre 4,3 milioni di individui, pari al 48% di tutti i decessi (54% per le donne, 43% per gli uomini).

Sappiamo che il ruolo della dieta è importante, che la dieta può uccidere. Ma l’imputato non è la dieta vegetariana o vegana, bensì la dieta onnivora, che i cibi animali contribuiscono pesantemente a rendere un killer spietato.

Luciana Baroni, MD
Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana-SSNV

10 commenti:

Anonimo ha detto...

come si può pensare che tutto quello che non è di origine Animale sia adatto all' uomo ? è veramente assurdo parlare ancora di proteine, B 12, omega 3 etc etc .... le troppe proteine fanno male, come si può essere così indietro ?

Alice ha detto...

Gentile dott.ssa Baroni,
sono una laureata in Scienze degli Alimenti e sto ultimando il master di I livello in Nutrizione e Dietetica applicata. Mi scuso se non sto esprimendo il mio parere su questo articolo, ma mi è capitato di leggere un commento che risale al 2008 in cui un/a certo/a "pfafff" faceva presente la necessità dei vegetariani di trovare pietanze adatte a loro al di fuori di casa propria...
Convinta dell'importanza di ciò, sto facendo un progetto che prevede la creazione di menu particolareggiati per alcune categorie di consumatori (come i vegatariani anche i celiaci, i diabetici, le donne incinte e semplicemente chi non solo vuol mangiar BENE ma anche SANO): purtroppo devo dire che nella mia zona (prov.MC) trovo parecchie resistenze, nonostante che qualcosa si stia muovendo e non tutti i gestori siano sordi a queste richieste. Dunque vi chiedo di contattarmi se conoscete enti di ristorazione che potrebbero avviare una collaborazione, anche fuori provincia!
Credo vivamente che sia finita l'epoca in cui si sta a tavola unicamente per nutrirsi, è giunto il momento di dimostrare che è proprio la tavola che garantisce la salute e ci consegna una ricetta di lunga vita!:-)

Alice Muccichini (ali_1986@hotmail.it)

Anonimo ha detto...

Buongiorno dottoressa, sono vegetariana da un anno e mezzo. E' un piacere conoscerla per me. Leggerò i suoi articoli! Daniela

filippo ha detto...

Dot..sa Baroni visto che non aggiorna più il suo blog, qual è il modo più semplice di seguire il suo lavoro?

comunque da tempo cercavo un approccio scientifico al vegetarianismo e grazie a lei so come argomentare i mille attacchi che questa scelta comporta.
grazie.

non so se ha letto questo articolo
http://www.ilfattoalimentare.it/ministro-brambilla-veronesi-hack-manifesto-contro-allevamenti-disinformazione.html

come aprire un negozio ha detto...

davvero interessante..proprio quello che cercavo grazie mille

Anonimo ha detto...

gentile dott.ssa leggo sempre con piacere il suo blog.
gentilmente volevo sapere se riceve per visite, in quanto sono vegana e volevo una dieta da seguire. grazie molte.
ciriaca

Anonimo ha detto...

Buongiorno Signora Baroni,
felicissima di aver trovato il suo blog. Ho letto alcuni dei suoi libri ed ora sto leggendo "Magiar Sano e Naturale..." di Michele Riefoli. Tutti questi libri mi sono stati di grandissimo aiuto, ma oggi ho un dubbio tremendo al riguardo del quale penso ci siano troppe opinioni contrastanti.
Molti dicono che la soia fa bene, altri articoli invece sostengono che faccia malissimo, che frena l'assimilazione di alcuni alimenti come il calcio, lo zinco ecc e addirittura che provocherebbe infertilità sia nell'uomo che nella donna (immagino per i valori ormonali). Ora io non sono medico, e non me ne intendo assolutamente, ma essendo vegetariana da anni bevo latte di soia e consumo tofu, yogurt di soia ecc.., a parte la salute che ovviamente è una cosa importantissima ora vorrei provare a rimanere incinta e questa cosa quindi mi ha preoccupato un pò.
Mi scusi se le rubo del tempo ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensa a riguardo e se esistono in effetti cibi (soia e non) che rendono difficile la procreazione ( o se ne esistono alcuni che invece l'aiutano).
Grazie mille
Cordialmente

dr. Luciana Baroni, MD ha detto...

Sulloa soia ho scritto questo, di facile lettura

http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/soia_overview.html

nahyl ha detto...

su ogni cosa esistono sempre diverse scuole di pensiero, e per chi non è del mestiere diventa complicato perdere anni ad approfondire, siccome fa magri un altro lavoro. ma egli può comunque basarsi su quel che vede e la sua esperienza.

io (ho 31 anni), che come tutti in famiglia, ero in sovrappeso fin da bambino, dimagrivo a fatica, avevo cmq un fabbisogno calorico anormalmente basso come tutti quelli che ingrassano facilmente (non più di 1.600 calorie), sotto il grasso avevo un corporatura esile riguardo alla massa muscolare, ed ho sempre avuto il colesterolo un po' alto, ho finito per avvicinarmi a tutto il mondo dei regimi alimentari paleolitici e del controllo dell'insulina.

non mi importano le polemiche su quale sia la natura alimentare umana, ma questo è ciò che è accaduto:

riducendo di molte volte tutti gli amidi, e sostituendo i cereali solo con vagonate di frutta e verdura, carne e pesce spesso crudi, aumentando le proteine fin'anche a 120 grammi al giorno, grassi di ogni tipo, sono dimagrito di 25 chili in un anno, senza fare nessuna dieta, mangio circa 2.500 calorie al giorno, ho guadagnato 3 - 4 chili di massa muscolare, ho gli addominali ben visibili, muscoli desiderabili, e un fisico che non hanno nemmeno tanti ventenni.
non devo badare a nulla di quel che mangio, non peso niente, non ragiono su niente, mi basta seguire la regola "pochi cereali" e mai tutti nello stesso pasto, ma diluiti nella giornata, e al massimo integrali, per il resto mangio a sazietà, ed anche tanto.

e il colesterolo?
qui viene il bello.
l'HDL mi è salito a 100, che è tantissimo, e l'LDL mi è sceso a 70.
Oggi ho il problema opposto: devo mangiare 5 - 8 uova al giorno per avere un rapporto hdl-ldl normale.
non conosco le ragioni precise, ma ho letto la causa essere semplicemente il controllo dell'insulina, e che è tipico che ciò accada passando a questa alimentazione. la causa dell'alto colesterolo LDL sarebbero soltanto gli zuccheri.

NB.
non ho nemmeno alcun problema di acidosi. un ph urinario a 7 non credo lo abbiano nemmeno i vegetariani.

sul fatto che le proteine in eccesso facciano male ai reni è un fatto risaputo, tuttavia dipende cosa si intenda per troppo. se con 1 grammo per chilo di peso corporeo si riduce la massa muscolare, almeno così è per me, significa che un grammo è poco.

questi sono i fatti.

dr. Luciana Baroni, MD ha detto...

Gli anneddoti sono privi di valore in termini di evidenza. Grazie comunque per la sua testimonianza, che solo uno stolto potrebbe avallare come verità scientifica.