venerdì 10 maggio 2013

Cuore sano = Cuore vegano


Un'altra sostanza contenuta nei cibi animali (compresi latticini e uova) aumenta il rischio cardiovascolare nell'uomo.

[ Link notizia: http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1376 ]

Dopo lo studio che abbiamo recentemente segnalato (vedi Cuore sano = cuore vegetariano), che dimostrava come la trasformazione della carnitina da parte dei batteri intestinali è in grado di produrre una sostanza, la TMAO (trimethylamine-N-oxide), che aumenta il rischio cardiovascolare nell'uomo, ecco che un nuovo studio identifica un analogo effetto anche da parte della colina (fosfatidilcolina o lecitina).

Se infatti la carnitina è presente solo nelle carni ma non nei cibi animali indiretti come latticini e uova, la colina invece è una sostanza presente in tutti i cibi animali, ed è in particolare molto abbondante nell'uovo.

Anche la sua trasformazione nell'intestino umano ad opera dei batteri intestinali, analogamente alla carnitina, è responsabile di abbondante produzione di TMAO, sostanza che aumenta il rischio di infarto, ictus e morte.

In questo nuovo studio pubblicato nell'aprile 2013 sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine, i ricercatori hanno esaminato 4007 soggetti e hanno evidenziato come coloro che presentavano i livelli plasmatici più elevati di TMAO presentavano un rischio di eventi cardiovascolari superiore di 2,5 volte rispetto ai soggetti che presentavano i livelli più bassi.

Una dieta vegana, basata su cereali, legumi, verdura, frutta fresca e frutta secca oleaginosa è quindi in grado di abbattere le assunzioni di colina, oltre che di carnitina, fornendo una protezione aggiuntiva nei confronti delle malattie cardiovascolari rispetto a quella già conferita dalla sua abbondanza di fibre, dalla ridotta presenza di grassi saturi e dall'assenza di colesterolo.

Stanno quindi affiorando altri tasselli che possono spiegare perché la dieta vegetariana riduca il rischio di malattie cardiovascolari in maggior misura (32%) di quanto possa essere stimato se si considera solamente il suo effetto favorevole sui livelli di pressione arteriosa e di colesterolo (24%).

Fonte:

Tang WH, Wang Z, Levison BS, Koeth RA, Britt EB, Fu X, Wu Y, Hazen SL., "Intestinal microbial metabolism of phosphatidylcholine and cardiovascular risk.", N Engl J Med. 2013 Apr 25;368(17):1575-84. doi: 10.1056/NEJMoa1109400. 
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23614584

5 commenti:

neveverde ha detto...

mi piace molto seguire il tuo blog..ti ho messo nel blog roll
brava!!!
finalmente qualcuno che va oltre la medicina officiale

Monia ha detto...

Sono vegetariana da quasi sei mesi e vedo giorno dopo giorno i benefici di quest'alimentazione: sto leggendo "The China Study", che racconta i rischi del consumo di proteine e della correlazione tra una dieta altamente proteica e le malattie cardiovascolari e non solo. Grazie per la condivisione di tanti articoli interessanti!

Anonimo ha detto...

Buongiorno e complimenti per il blog!
Vogliamo proporle una collaborazione,
per sapere di cosa si tratta ci mandi la Sua mail o ci contatti http://www.totalcom.info/it/Contatti
chedendo di Michela Simonetto
Saremmo molto lieti di avere Sue notizie!

Atti ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Atti ha detto...

Ciao! volevo segnalarti una piccola guida che ho scritto sull'uso delle diete vegane per la cura delle malattie cardiovascolari e metaboliche. E' praticamente una review dei lavori fatti e pubblicati negli ultimi anni:
https://lacucinadeibriganti.wordpress.com/articoli/diete-vegane-per-la-cura-delle-malattie-cardiovascolari-e-metaboliche/