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di Luciana Baroni
Tradotto in mille modi, da “schifosamente magre” a “magre puttanelle”, già definito come un favoloso capolavoro di idiozia mista e in molti altri modi sprezzanti, arriverà nelle librerie a breve l’edizione italiana di questo best-seller americano.
Scritto da due ex-modelle, Rory Freedman and Kim Barnouin, si tratta dunque dell’ennesima dieta di moda? Perché ve ne parlo, io che sono contro tutte le diete intese come “regime”? Non perché ne ho curato io stessa l’edizione italiana, ma perché questo libro è un fenomeno. E non un fenomeno di stupidità, che fa assottigliare il cervello, assieme al sedere, come dice il migliore tra i tanti commenti malevoli che ho letto.
Volete sapere perché ve ne parlo, che poi è il motivo per cui ho accettato di adattarlo ai lettori italiani e che, coincidenza vuole, è forse anche il motivo per cui contro questa dieta sono già stati scagliati violenti commenti negativi, ancora prima che il libro sia disponibile sul mercato italiano?
Perché questa dieta, dal nome intraducibile, è in realtà nient’altro che una dieta vegana, cioè una dieta basata su cibi vegetali integrali naturali e su cibi confezionati che abbiano caratteristiche di affidabilità, cioè che oltre ad essere prodotti a partire da ingredienti biologici siano anche privi di componenti aggiunte dai dubbi effetti sulla salute.
Le nostre autrici sono due bellissime ragazze che hanno scelto di non mangiare più cibi animali per motivi etici, dopo essere venute a conoscenza della crudeltà e della sofferenza che permea ogni fase del processo produttivo di questi cibi, dalla nascita alla morte dell’animale. Di questa loro spinta etica è pieno il libro, nel cui interno Rory e Kim hanno scelto di inserire un intero capitolo dove descrivono quelle che sono le crudeltà perpetrate sugli animali all’interno dei macelli. Non male, per un libro apparentemente frivolo, non trovate? Forse le nostre amiche sono molte tacche più su degli altri inventori di diete pseudo miracolose. E forse sono tutt’altro che sceme, diversamente da quello che vogliono farci credere le malelingue che hanno recensito il libro quando non era ancora alla portata del pubblico italiano.
E dove sta quindi la novità? Beh, chi è già vegano o quasi vegano, forse la conosce già perché l’ha potuta verificare su di se. La novità è che finalmente questo tipo di alimentazione, sulla cui validità nutrizionale nessuno di veramente competente si sogna più di discutere, viene proposta al grande pubblico come un facile metodo per raggiungere e mantenere il proprio peso migliore. Come confermano i più recenti studi scientifici sulla relazione tra dieta vegana e peso corporeo.
Senza dover mangiare cibi improbabili o con abbinamenti assurdi, senza dover sacrificare il gusto, è sufficiente imparare a distinguere i cibi in due grandi categorie: cibi buoni o accettabili, cioè frutta, verdura, cereali integrali, legumi e alcuni prodotti confezionati a base di cibi biologici; cibi cattivi, o schifezze, crap: cibi animali e cibi confezionati con ingredienti di dubbia innocuità (aspartame, zucchero bianco, additivi, ecc).
Se volete essere magre e avere un aspetto favoloso, ci dicono Rory e Kim, mangiate solo cibi buoni e fate un po’ di attività fisica tutti i giorni. Altrimenti resterete, o diventerete presto, dei grassi maiali (concedetemi di utilizzare le parole originali, perché sono convinta che siano assolutamente prive di intenti offensivi e denigratori, e che Rory e Kim le abbiano scelte con l’affetto e la sensibilità di cui danno prova essere dotate in tutto il libro, alla stregua di una bonaria pacchetta sulla spalla per stuzzicare chi degli insegnamenti di questo libro dovrebbe fare tesoro).
*La dieta Skinny Bitch. Una guida dura ma sincera per smettere di mangiare schifezze ed essere magre, sane e assolutamente favolose, TEA, Milano 2008.