lunedì 5 novembre 2007

Come proteggere con lo stile di vita la salute dell'osso

di Luciana Baroni
Il tessuto osseo è il costituente dello scheletro, l’“impalcatura” che sì, cresce con noi e sostiene il peso dei nostri organi e tessuti, ma che è soprattutto la “banca del Calcio”, minerale indispensabile per la funzione di nervi, cuore, muscoli e cervello. L’osso è un tessuto vivo, in continua trasformazione per l’incessante e simultaneo sovrapporsi di processi di riassorbimento e di ricostruzione. Fino al raggiungimento del “picco di massa ossea” (massimo sviluppo dell’osso, attorno ai 35 anni di età), i processi di costruzione prevalgono su quelli di assorbimento. In seguito i processi di costruzione si riducono, e prevalgono i processi di riassorbimento: ciò causa una progressiva perdita di massa ossea, che entro certi limiti può tuttavia essere considerata “normale” invecchiamento.
Ma se questa perdita è di tale entità da rendere l’osso debole e a rischio di rottura, allora questa condizione diventa una malattia, l’Osteoporosi, che decorre asintomatica per molti anni, finché non causa fratture spontanee o provocate da traumi banali a carico di vertebre, coste, polso e soprattutto femore. E’ ben noto come la frattura di femore sia una situazione tutt’altro che infrequente e molto grave, in quanto può portare a morte od invalidità permanente.

L’importanza dello Stile di Vita deriva proprio dal fatto che le principali abitudini che lo compongono (dieta, esercizio fisico, tabacco, caffè ed alcool), sono in grado di influenzare la Salute dell’osso, agendo sia sulla deposizione che sul mantenimento di Calcio nell’osso. Vediamo come.

1. La Dieta: tutti sanno che per prevenire l’Osteoporosi bisogna assumere molto Calcio. Bene, non è proprio così. Ci sono Popolazioni (come in Asia o nell’Africa nera), che assumono pochissimo Calcio dagli alimenti, eppure non conoscono l’Osteoporosi. Altre Popolazioni (come quelle Occidentali o gli Eskimesi), che assumono enormi quantità di Calcio, ma presentano un tasso di Osteoporosi elevatissimo. Non è quindi solo un problema di quantità di Calcio. Il problema è quello di ottenere il Calcio dagli alimenti in modo tale che almeno una parte di quello introdotto rimanga all’interno dell’organismo. Alcuni componenti della dieta sono infatti responsabili di rubare Calcio all’osso, in quanto provocano l’eliminazione di grandi quantità di Calcio dall’organismo.
Le Proteine, fondamentali per la crescita dell’osso, quando in eccesso ne provocano la demolizione, in quanto per “neutralizzare”gli scarti acidi una grande quantità di Calcio deve essere immesso nelle urine: Calcio sottratto allo scheletro, che viene così irrimediabilmente perduto. Sono i cibi animali i più dannosi, primo perché ricchi di Proteine, secondo perché le Proteine animali sono le più acide. I derivati del latte contengono molto Calcio ma anche molte Proteine animali e molto Fosforo, e la quantità di Calcio che rimane all’organismo una volta sottratte le perdite è molto scarsa se non addirittura nulla. Carne e pesce contengono, oltre a molte Proteine animali, poco Calcio e molto Fosforo, provocando sempre e senza scampo perdita di Calcio dall’organismo. Così agisce anche il Sale, e non solo quello da cucina, ma anche tutto quello contenuto nei cibi animali confezionati.
Le migliori fonti alimentari di Calcio sono di origine vegetale: verdure a foglia verde e legumi (greens & beans), sono ricchissimi di Calcio oltre che fonte di altri importanti Nutrienti. I cibi vegetali in genere contengono inoltre adeguate ma non eccessive quantità di Proteine, sono poveri di Sodio, ricchissimi di Potassio e quindi in grado di “neutralizzare” l’acidità delle urine mantenendo od aumentando il contenuto di Calcio nell’osso. I cibi a base di soia contengono delle sostanze fitochimiche, gli Isoflavoni, che hanno la proprietà esclusiva di agire come gli estrogeni ma possono esercitare effetti protettivi sull’osso e sui tessuti ormono-sensibili.

2. L’esercizio fisico: E’ noto a tutti come gli astronauti nello spazio perdano massa ossea in assenza di gravità, così come anche solo un arto, immobilizzato magari per una frattura, possa perdere in qualche settimana molta massa ossea. Le persone sedentarie sono a rischio elevato, mentre le persone che praticano attività sportiva mantengono una buona massa ossea nell’arco di tutta la vita. La pratica di regolare esercizio fisico è fondamentale per mantenere il Calcio a livello dell’osso. Lungi dal pensare di diventare tutti degli atleti, è importante a tutte le età cercare di mantenersi fisicamente attivi, dedicando almeno 1 ora della giornata ad una passeggiata all’aria aperta: oltre che sollecitare in modo positivo l’osso, esporsi ai raggi solari permette di mantenere adeguati i livelli della Vitamina D, che si forma nella pelle (anche solo del viso o delle mani) e che è pure importantissima per la Salute dell’osso.

3. Le abitudini voluttuarie (alcool, caffeina e tabacco) aumentano molto il rischio di fratture, ma non solo, esistono moltissimi validi e noti motivi per cui chi è dedito a queste sostanze si decida a ridurne o evitarne l’uso.

Comportarsi in modo da mantenere un osso sano per tutta la vita è quindi possibile e raccomandabile, ed è qualcosa che è utile anche per la prevenzione delle altre malattie croniche legate allo stile di vita (Obesità, Diabete, Ipertensione, Cancro, Arteriosclerosi, Artrosi, Demenza, Malattia di Parkinson) che stanno dilaniando le nostre “Società del benessere”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno dott.ssa Baroni, ho letto sull'ultima relazione del WCRF che esiste una "forte correlazione" tra calcio e tumore alla prostata parlando di cibi lattiero caseari. In che modo il calcio del latte genera un tumore alla prostata e perchè il meccanismo è diverso da cibi vegatali ad alto cotenuto di calcio come i semi di sesammo. Mangiare quotidianamente semi di sesamo è rischioso?

Marco

dr. Luciana Baroni, MD ha detto...

la correlazione è classificata come probabile per le diete ricche di calcio, e limitata-suggestiva per i latticini.

si ipotizza che un eccesso di calcio nella dieta possa portare a un consumo di vitamina D, che ha un effetto di protezione nei confronti del K prostatico, mentre per i latticini è possibile che ci sia un effetto dovuto anche agli ormoni steroidi utilizzati per la produzione industriale del latte.

Non c'è alcun rischio di eccedere con il calcio a partire da cibi vegetali, a meno che non si utilizzino prodotti fortificati.